U21, Bertola non vuole fermarsi: “Europeo con l’Italia e A con lo Spezia”

Nicolò Bertola era un giovanissimo raccattapalle allo stadio ‘Picco’ di La Spezia. Oggi che il bambino, cresciuto nel settore giovanile del club ligure, è diventato un calciatore, le cose si sono fatte interessanti: la prima convocazione in Nazionale Under 21 per il Tournoi ‘Maurice Revello’, un ruolo sempre più da protagonista in Serie B e ora anche la conferma nel gruppo che martedì a Trieste si giocherà la qualificazione all’Europeo contro l’Irlanda. “Una partita importantissima, e la squadra ne è consapevole – spiega il difensore -. Ci prepareremo al meglio in questi giorni”. 

Difficile pensare che Bertola, che nella sua giovane carriera ha già esordito in Serie A con lo Spezia ed è passato anche da una stagione in prestito a Montevarchi, potesse immaginarsi un’impennata simile. “A livello personale sono molto contento di come sta andando la stagione. In Nazionale spero di rimanere a far parte di questo gruppo, lavorando tutti i giorni per cercare di migliorare. Mi sento cresciuto nella consapevolezza, grazie al fatto di aver iniziato a giocare tanto e alla fiducia dell’allenatore (Luca D’Angelo, ndr). La Serie A con lo Spezia e l’Europeo con l’Italia? Due obiettivi ovviamente non banali: di poter far parte della Nazionale non me lo sarei mai aspettato e farò di tutto per essere nel gruppo a giugno, con lo Spezia invece il primo obiettivo da raggiungere è la salvezza, poi si vedrà”.

Cresciuto con il mito di Alessandro Nesta, Bertola con Nunziata fa parte di una difesa a quattro; a La Spezia, invece, D’Angelo gioca a tre. Il dato sugli 11 gol segnati su 12 sugli sviluppi di palla inattiva (due dei quali da Nicolò, contro Pisa e Cesena) è comunque spaventoso: “Ci lavoriamo soltanto il giorno prima della partita, ma penso che le palle inattive al giorno d’oggi siano importantissime. Un gol anche in Nazionale? A chi non piacerebbe: lo dedicherei alla mia famiglia, alla mia fidanzata e a chi mi ha sostenuto nel mio percorso”. Bertola si definisce “molto genuino, generoso, e abbastanza simpatico, sperando che questa cosa la pensino anche gli altri. Qui il gruppo è unito, mi ha fatto integrare bene: siamo una grande squadra”. Una squadra a cui manca solo un piccolo grande passo per tagliare la linea del traguardo.