La Nazionale riparte dalla Nations League e dalla doppia trasferta con Francia e Israele, primi due impegni stagionali per gli Azzurri che oggi pomeriggio a Coverciano inizieranno a preparare la sfida in programma venerdì a Parigi con i Bleus. Come da tradizione ad aprire il raduno è stata la conferenza stampa del Commissario tecnico Luciano Spalletti, pronto a voltare pagina a poco più di due mesi dalla sconfitta con la Svizzera negli ottavi di finale del Campionato Europeo.
Il ct ha parlato di come ha messo da parte la grande delusione in Germania: “Ho passato una bruttissima estate perché alla fine il discorso andava sempre lì. Si è parlato di ‘fallimento Europeo’ anche se sarebbe stato giusto fare un’analisi più corretta perché ad essere stata bruttissima è stata la partita con la Svizzera soprattutto per l’atteggiamento, per il fatto di essere stati così arrendevoli e per non aver onorato la nostra nostra storia. È da trent’anni che faccio questo lavoro e non ho memoria di una mia squadra che non ha lottato come in quella partita lì”.
L’assunzione di colpa è totale: “Penso che quello che mi succede intorno dipenda interamente da me, i giocatori sono sollevati da queste responsabilità, sia quelli che oggi sono qui sia quelli che non ho chiamato. Dovevo fare delle scelte anche andando a vedere la data di nascita dei ragazzi, credo che questo sia il momento per fare qualcosa di differente. Forse all’Europeo ho caricato troppo i giocatori da un punto di vista delle responsabilità, ora vado a creare un nuovo gruppo trasferendo meno pressioni ai ragazzi e facendogli sentire la bellezza di vestire la maglia della Nazionale“.
Gravina ha confermato la fiducia nel ct: “La mia volontà di proseguire è passata dall’aver capito che la partita con la Svizzera non cambiava niente nella considerazione del presidente e della Federazione nei miei confronti. Questa fiducia mi ha permesso di mettermi subito al lavoro per trovare soluzioni alternative, per capire come evitare in futuro gli errori che hanno causato questa sconfitta. Ho sentito Gravina ogni tre giorni al telefono e spesso è stato lui a chiamarmi per trasferirmi la sua fiducia nei miei confronti, che poi è uno dei principali motivi che mi hanno spinto ad accettare questo incarico all’inizio“.