Federico Chiesa, attaccante dell’Italia e della Juventus, ha parlato a France Football sul momento della sua carriera:
“Il mio grave infortunio al ginocchio sinistro dopo l’Europeo vinto con l’Italia e poco prima del mio trasferimento definitivo alla Juve ha rallentato la mia carriera, ma mi ha insegnato molto. Prima probabilmente ero un giocatore più istintivo, più impulsivo, e forse il mio gioco è cambiato un po’, ma non la mia velocità. Sono tornato molto vicino al livello che avevo prima di questa battuta d’arresto. Ora si tratta di diventare ancora più forti. I “top”, i campioni, usano e sfruttano la determinazione e la loro forza mentale per superare le difficoltà e migliorare”.
Federico racconta quando da piccolino ha incontrato Buffon a casa sua: “Sono cresciuto con il pallone, guardando mio papà giocare e indossando le maglie che collezionava. C’è una foto di me, piccolissimo, tra le sue braccia sul prato mentre giocava nel Parma. Non ricordo questo periodo, ma c’è una storia che mio padre mi ha raccontato: Gigi Buffon è venuto a casa nostra e mi ha spaventato. Era un ragazzone massiccio, con quello sguardo e i capelli ritti. Non lo conoscevo, avevo paura di lui e mi sono messo a piangere”.