Chiellini ricorda la finale Spagna-Italia del 2012: “Eravamo distrutti fisicamente”. Sulle Furie Rosse di oggi…

Giorgio Chiellini, capitano della Nazionale italiana a Euro 2020, ha parlato a AS e ha ricordato la finale persa nel 2012:

Nella fase a gironi abbiamo avuto tempo e forza per prepararci contro la Spagna. La finale è stata una situazione molto diversa: abbiamo giocato giovedì sera a Varsavia, siamo arrivati ​​alle cinque del mattino a Cracovia e sabato mattina abbiamo viaggiato altre tre ore di aereo per andare a Kiev. Non c’è stato tempo per recuperare e, contro una rivale più forte come la Spagna, ci sarebbero voluti altri due o tre giorni. Ho iniziato la finale, praticamente, senza essermi allenato. Eravamo distrutti fisicamente: avevamo dato tutto con la Germania“.

Poi Chiellini passa in rassegna le altre gare contro le Furie Rosse: “Con la Spagna ho perso molto, ma ho anche guadagnato molto. Ho iniziato con i quarti del 2008, che è stata come la mia consacrazione internazionale. Lo 0-0 col Barcellona nel 2017 è stato un altro bel ricordo, al termine di una settimana perfetta con il 3-0 dell’andata e anche il mio diploma. Un maestro della nostra difesa. A Euro 2016 ho segnato un gol nei quarti che abbiamo vinto, e nel 2021 siamo passati, nonostante avessimo vissuto con loro l’unica partita del torneo, nella quale abbiamo sofferto come cani. Gli spagnoli sono stati amici/nemici di tutta la mia carriera dal 2001, con gli Europei Under 16, quando persi ai quarti contro Torres e Iniesta, ai rigori. Quanto sono stato fortunato a crescere contro rivali come Fernando e Andrés dai 17 ai 40 anni? Abbiamo lottato tanto in campo, ma alla fine quello che resta è il rispetto reciproco. Ci siamo picchiati, ci siamo insultati, abbiamo dato il massimo e ora possiamo guardarci con un sorriso. È stato un onore incontrare giocatori che tante volte hanno segnato un’epoca“.

Sulla Spagna di oggi: “Stanno attraversando un cambio di ciclo, mancano alcuni grandi nomi, ma sono sempre una squadra temibile. Sono contento per Morata, che è un carissimo amico ed è importante per la Nazionale. Ci sono tanti giovani e la squadra dovrà essere costruita attorno al talento di Rodri“.