Oggi, lunedì 4 novembre, l’Hotel Hilton Rome Airport di Fiumicino sta ospitando l’Assemblea Federale Straordinaria per la modifica dello Statuto della FIGC. Il presidente Gravina ha proposto le seguenti modifiche:
1 – Riconoscimento ad ogni Lega della piena autonomia nella organizzazione delle proprie competizioni. È da leggersi in tal senso la modifica dell’art. 9 dello Statuto. Rientra in questa autonomia organizzativa, la formazione delle classifiche e dunque la scelta della classifica avulsa in luogo degli spareggi o eventuali playoff-playout da disputarsi all’interno della stessa categoria. È evidente come rimanga una prerogativa del Consiglio Federale il compito di deliberare sull’ordinamento dei campionati, d’intesa con le Leghe interessate e sentite le componenti tecniche, così come previsto dell’art. 27 terzo comma dello Statuto. Allo stesso modo resta in capo alla Federazione – e non potrebbe essere altrimenti – l’esercizio delle funzioni pubblicistiche ad essa demandate dalla legge o dallo Statuto del CONI in materia di ammissione ai campionati (si pensi in tal senso all’articolo 13 comma 10 bis del d.l. 36/2021 già art. 12 della legge 91 del 1981- ed in materia di tesseramenti).
2 – Riconoscimento in capo alla Lega di A della cosiddetta “intesa forte” relativamente a tutte le norme che la riguardano. In tal senso, la proposta prevede l’introduzione dei commi 3 bis e 3 ter all’art. 27 dello Statuto. Come più volte affermato dalla Corte Costituzionale, lo strumento dell’intesa costituisce una delle possibili forme di attuazione del principio di ‘leale collaborazione’ e si sostanzia in una paritaria codeterminazione del contenuto dell’atto sottoposto a intesa. Dunque, la Federazione non potrà adottare alcuna delibera riferita alla Lega di A senza l’assenso della stessa Lega. Con riferimento invece alle delibere annuali obbligatorie – si pensi alle licenze nazionali o ai termini di tesseramento degli extracomunitari che vanno individuati per ogni stagione sportiva, dove non si può correre il rischio della cosiddetta “intesa paralizzante” – la proposta prevede l’introduzione di un meccanismo di salvaguardia per effetto del quale si chiarisce che, in caso di mancata intesa, rimane in vigore la formulazione già approvata per la stagione precedente. Relativamente a tale modifica statutaria, mi preme sottolineare come la stessa non sia stata sollecitata da alcuna norma statale e recepisca esclusivamente quanto richiesto dalla Lega di A in ben due documenti del 2022 e del 2024. Leggo testualmente il “documento di indirizzo” dal titolo “Riformare il calcio italiano” trasmesso dalla Lega di A alla Federazione in data 13 febbraio 2024: “introdurre lo strumento della cosiddetta Intesa Forte per cui le decisioni che riguardano direttamente la Serie A possono essere adottate dal consiglio solo con il parere favorevole della LNPA (per esempio licenze nazionali)”. Ebbene, la proposta di modifica statutaria che oggi propongo all’Assemblea recepisce completamente la richiesta avanzata dalla Lega di A a febbraio. Un’ultima considerazione: la proposta di modifica statutaria, come delineata con “autonomia organizzativa” e riconoscimento del “diritto di intesa”, attribuisce alla Lega di A un’autonomia ben maggiore
rispetto a quella individuata nel più volte richiamato “modello Premier League”. Infatti in Inghilterra la Federazione ha il “diritto di veto” anche sull’elezione degli organi direttivi della Lega e questi ultimi devono essere totalmente indipendenti.
3 – Rimodulazione della rappresentanza delle Leghe professionistiche sia in Assemblea che in Consiglio Federale. Premetto che si deve essere consapevoli che il 34% dei voti assembleari e gli 8 consiglieri federali su 20 (perché il ventunesimo spetta al presidente federale) attribuiti nel vigente statuto al mondo professionistico rappresentino un riconoscimento ben maggiore rispetto all’attenzione riservata allo stesso mondo professionistico nei principali paesi europei. In particolare: Inghilterra: 13,9 % di voti assembleari e 2 consiglieri su 10; Spagna: 14,4 % di voti assembleari e 2 consiglieri su 13; Germania: 28,2% di voti assembleari e 4 consiglieri su 15. Di contro, il peso riconosciuto al mondo dilettantistico è pari a: 66,9% in Inghilterra; 43,2% in Spagna; 53,4 % in Germania. Pur a fronte di tali dati, si è ritenuto, all’art. 20 e 26, di attribuire alla componente professionistica il 36% dei voti assembleari ed un numero di consiglieri federali che passa da 7 a 8, rendendola così maggioritaria rispetto alla componente dilettantistica che rimane al 34%. Rimangono rispettivamente al 20% e al 10% calciatori e allenatori, così come previsto dal legislatore con il quinto comma dell’art. 16 del d.l. 242/1999. Quanto all’area dilettantistica ribadisco che è assolutamente fondamentale per la stessa esistenza del nostro movimento e che rappresenta l’espressione più diretta dell’art 33 della nostra Costituzione. Senza dilettantismo non c’è art. 33 della Costituzione! All’interno dell’area professionistica viene riconosciuto il ruolo di guida e di motore, anche economico, alla Lega di A con l’attribuzione del 18% dei voti assembleari, dunque il 50% di quelli previsti per l’area professionistica, e 4 consiglieri federali pari alla metà dei consiglieri riconosciuti a tale area. Alla Lega B vengono riconosciuti 2 consiglieri federali e il 6% dei voti assembleari. Alla Lega Pro vengono attribuiti 2 consiglieri federali ed il 12% dei voti assembleari. La Lega Pro, che si sacrifica in un’ottica di sistema, di certo continuerà ad essere un riferimento nella crescita dei giovani, penso ad esempio al cosiddetto “progetto Zola”, ed in tal senso troverà pieno sostegno nelle politiche federali.
4 – Rivisitazione del ruolo dell’AIA. In virtù della modifica dell’art. 32 dello Statuto gli viene riconosciuta una maggiore indipendenza, che – cito testualmente – è “gestionale” e “tecnica”. A fronte dell’eliminazione del voto assembleare e del voto in consiglio federale che ritengo poco si addica a chi è
arbitro e come tale imparziale e non di parte, viene riconosciuta all’AIA una vera e propria autonomia, con la capacità di autodeterminarsi nella ricerca di maggiori risorse. Deve leggersi così la presenza di diritto del presidente dell’AIA in Consiglio Federale. Sono queste le regole per creare un nuovo equilibrio
all’interno della nostra Federazione. Ben consapevole però che alle norme deve seguire la correttezza dei comportamenti di tutti i protagonisti del mondo del
calcio. Perché è su questi che saremo giudicati e di questi, prima ancora che sui risultati politici e sportivi, dovremo rendere conto a tutti i tesserati e all’opinione pubblica. Oggi è il giorno per inviare un segnale chiaro. Oggi è il giorno per decidere il vostro futuro, decidendo quale strada deve percorrere la Federazione Italiana Giuoco Calcio. Oggi avete l’occasione per dimostrare di non aver paura del cambiamento. Oggi siete voi, solo voi, i padroni del vostro del destino.